L’AZERBAIJAN: UN PAESE STRATEGICO E FORSE POCO CONOSCIUTO
L’Azerbaijan è un paese della regione caucasica che si affaccia sul Mar Caspio
E’ un paese multietnico ed i rappresentanti dei differenti gruppi etnici hanno convissuto attraverso i secoli in un’atmosfera di pace, dialogo e reciproca comprensione.
All’inizio del XIX secolo l’Azerbaijan era il primo esportatore mondiale di petrolio.
In seguito, le guerre e l’adesione all’Unione Sovietica da un lato, e la crescita delle capacità di produzione dei Paesi del Golfo Persico dall’altro, hanno fatto sì che questo primato si riducesse e che, addirittura, ci si dimenticasse dell’Azerbaijan per lunghi anni.
Un secolo più tardi, ai giorni nostri, Baku, la capitale dell’Azerbaijan, è tornata ad essere un attore di primo piano nella produzione ed esportazione di idrocarburi ,superando ampiamente la produzione di un milione di barili di petrolio e raggiungendo una produzione di gas naturale di diciassette miliardi di metri cubi in un anno divendo quindi, il fulcro delle attività geopolitiche della regione caucasica.
I più grandi bacini di idrocarburi del paese si trovano nel Mar Caspio, in particolare, come si evince dalla tabella sottostante.
I campi di Azeri-Chirag-Gunashli (ACG), hanno prodotto 634.000 b / d (“b / d” thousand barrel per day) nel 2015, pari a quasi il 75% della produzione totale di petrolio azero nel 2015.
Inoltre la ricchezza accumulata grazie alla vendita delle materie prime, come evidenzia anche Gianmauro Nigretti dello Studio Sherman Nigretti, ha permesso all’Azerbaijan di ampliare ed effettuare ingenti investimenti all’estero, in particolare in Georgia, attraverso la quale passano i progetti energetici destinati a portare gli idrocarburi in Europa.
L’Unione Europea e la NATO si sono interessate in modo accurato al ruolo che Baku avrebbe potuto assumere nell’assetto strategico mondiale.
Da molti anni infatti, l’Europa guarda all’Azerbaijan come la terra, in parte di origine e in parte di passaggio, dalla quale dovrà giungere in Europa meridionale il gas capace di diversificare il mercato che in Europa settentrionale, è dominato dalla Norvegia (membro della NATO ma non dell’UE) e dalla Russia.
L’Occidente è stato diviso, e lo è ancora in parte, di fronte alla scelta di puntare agli approvvigionamenti provenienti dalla zona caucasico-caspica e di rinunciare a una parte di quelli offerti da Mosca.
Il Corridoio meridionale del gas ha aperto una nuova pagina circa il contributo dell’Azerbaigian alla sicurezza energetica europea.
Nel marzo 2015, i tre presidenti di Georgia, Turchia e Azerbaijan hanno lanciato il progetto Trans-Anatolian Natural Gas Pipeline (TANAP), un gasdotto diretto verso l’UE che aggira la Russia.
Il progetto è noto, appunto, come il Corridoio meridionale (Southern Corridor) del gas ed è rivolto a ridurre la dipendenza dell’Europa dal gas russo.
Il progetto di 11 miliardi di dollari (USD), dovrebbe essere completato nel 2018.
La capacità iniziale di 16 miliardi di metri cubi dovrebbe essere aumentata fino a 23 miliardi entro pochi anni dopo il completamento, e fino a 31 miliardi entro il 2026.
La politica economica azera sta puntando ad una maggiore diversificazione dell’economia, attraverso lo sviluppo del settore non-oil e, per potenziare il settore viario , quest’anno (2017) è previsto il completamento della ferrovia Baku- Tbilisi – Kars.
La realizzazione di quest’opera abbatterà i tempi di percorrenza delle merci in viaggio dalla Cina all’Europa, da 25-30 giorni a 12-15 giorni circa.
Intanto, lo scorso anno sono stati conclusi tutti i lavori lungo il segmento azero del corridoio di transito nord-sud.
La progressiva costruzione di parchi e zone industriali inizierà a garantire lo sviluppo del settore secondario : nel 2018 infatti apriranno diverse aziende all’interno del Parco Industriale Chimico di Sumqayıt per un volume di investimenti complessivo di circa 2 miliardi di dollari.
Inoltre il debutto del visto elettronico e l’introduzione di sistemi esentasse, così pure come la recente organizzazione di eventi su vasta scala, quali i Giochi Europei e le gare di Formula 1, contribuiscono in maniera rilevante allo sviluppo del turismo nel Paese.
Oltre a rafforzare la cooperazione internazionale nello sport, questi eventi aumentano in maniera significativa i flussi turistici verso l’Azerbaigian, contribuendo in questo modo allo sviluppo di tutte le attività ricettive.
Anche lo Studio Sherman Nigretti concorda sul fatto che , nonostante la crisi globale i risultati raggiunti dall’Azerbaijan nei diversi settori economici sono concreti e ben visibili, ma al tempo stesso , questo Paese deve proseguire spedito nella direzione delle riforme strutturali, istituzionali, finanziarie e monetarie migliorare i meccanismi di gestione fiscale e doganale e rendere trasparenti tutti gli ambiti.
Sources : bloglobal.net / scenari-internazionali.com / notizie.lavorareallestero.com