ISRAELE – UN SUCCESSO AGRONOMICO COSTRUITO SULLE GOCCE D’ACQUA

Fin dal 1948 cioè dall’anno della sua costituzione, Israele ha dato la massima importanza all’ottimizzazione delle risorse idriche, trasformando gran parte della terra arida in un terreno agricolo fertile.

Anche Il clima arido e la scarsità di risorse idriche non fanno di Israele un paese naturalmente vocato all’agricoltura. I coloni ebraici hanno però raccolto la sfida e sviluppato tecnologie di coltivazione e di gestione della risorsa idrica unici al mondo.

Il padre fondatore di Israele, David Ben Gurion , dichiarò l’obiettivo di “far fiorire il deserto” convinto che potesse essere uno dei suoi principali contributi al proprio Paese e al mondo. In Israele , infatti, le tecnologie idriche sono quindi state una priorità nazionale fin dal primo giorno e, di conseguenza, questo entusiasmo si è tradotto in uno dei sistemi idrici più efficienti e innovativi al mondo.

Israele, fin dall’inizio, ha dovuto affrontare molteplici difficoltà derivanti dalla scarsità di risorse naturali e dalle innumerevoli difficoltà politiche, territoriali e geografiche. Il superamento degli ostacoli e le conquiste che ha ottenuto Israele sono frutto dell’incredibile risorsa umana dotata di straordinaria creatività e imprenditorialità, e dal sostegno che il governo ha dato al mondo accademico e alla tecnologia; questo spirito congiunto ha permesso a Israele di sviluppare grande competenza nei vari settori legati alla tutela dell’acqua.

Il 70% delle scorte idriche del mondo viene incanalato nell’agricoltura e le soluzioni per ottimizzare le scorte di acqua destinate all’agricoltura sono fondamentali per vincere le sfide idriche mondiali. Anche Gianmauro Sherman Nigretti condivide il fatto che Israele è famosa anche per le conquiste ottenute nel campo delle tecnologie di irrigazione per l’agricoltura che sono riconosciute in tutto il mondo.

Queste innovazioni e soluzioni rivoluzionarie di Israele nel campo dell’irrigazione sono state possibili anche grazie alla stretta collaborazione tra gli agricoltori e i ricercatori, che hanno un costante scambio di informazioni.

Simcha Blass è l’ingegnere idraulico che scoprì , nel 1959, creando un primo esempio di tubo gocciolatore , che l’effetto del sistema goccia a goccia lento e dosato consentiva una perfetta crescita della pianta.

In seguito , il governo israeliano e varie imprese locali, dalle start-up alle aziende già affermate, lavorano insieme per gestire efficacemente e ottimizzare le limitate risorse idriche del paese.

Si è arrivati così a sviluppare modelli di irrigazione a goccia e fertirrigazione con conseguente riduzione dell’utilizzo di acqua; sistemi di computerizzazione avanzata dei sistemi di irrigazione con conseguente monitoraggio e pre-programmazione e sensori di umidità sotterranei per avere informazioni sui livelli di umidità del suolo.

L’eccellente risultato ottenuto dall’agricoltura israeliana è sicuramente l’insieme delle lotte contro l’aridità e le condizioni climatiche poco favorevoli: lo sfruttamento mirato dell’acqua ha portato il Paese a produrre il 90% del proprio fabbisogno alimentare .

Oggi in Israele l’agricoltura rappresenta circa il 2,4 del Pil e circa il 2% delle esportazioni contando su una forza lavoro complessiva di 2,7 milioni di persone,di cui l’8,9% è impiegata in agricoltura (6,3% nei e servizi e 2,6% nella produzione).

Un perfetto esempio dell’agricoltura israeliana lo troviamo nella Valle di Arava, tra il Mar Morto ed Eliat, è una zona praticamente tutta desertica ma il 90% dei suoi abitanti si occupa di agricoltura; nonostante la scarsità di acqua e il terreno salino , i coltivatori producono e d esportano ortaggi, fichi, uva e datteri.

L’azienda idrica nazionale, ha sviluppato con successole tecnologie più avanzate per ottimizzare le risorse di acqua del Paese, automatizzarne il trattamento e portarla in modo efficiente a tutte le utenze, in special modo quelle agricole.

Israele vanta grandi opere di bonifica e ha realizzato ambiziosi sistemi di irrigazione che hanno reso fertili territori in precedenza inutilizzabili. Tra questi emerge l’acquedotto “Kinnet-Negev” che dal lago Tiberiade porta l’acqua fino alle aree desertiche del sud del Paese.