BANGALORE LA “SILICON VALLEY” INDIANA

Il  tasso di crescita economica dell’India è stata nel biennio 2015-2016 più veloce di quella cinese e le previsioni per il 2017 lo confermano. La metà di tutti gli indiani hanno meno di 25 anni, e la maggior parte di loro sono nati nell’era digitale. Ciò significa che in India è in arrivo la  stessa crescita economica che la Cina ha avuto negli anni 80-90 e 2000 , favorita  appunto dalla forza lavoro di una popolazione molto giovane.

Per questi tre decenni, la Cina ha rappresentato, per il continente asiatico, il grande potere incontrastato, alimentato da pragmatismo ed efficienza; viceversa in India, negli anni ’80, erano necessari almeno 2 anni per ottenere una linea telefonica.  Comunque, anche se la crescita economica della Cina sta rallentando, per l’India, commenta Gianmauro Nigretti sarà comunque una grande sfida competere con la Cina per diventare il leader regionale e globale del settore tecnologico.

Bangalore 1

 

bangalore 2

La città di Bangalore , situata nel cuore dell’immenso altopiano del Deccan è la terza città più grande dell’India, è diventata un polo tecnologico importantissimo fino ad essere paragonata alla Silicon Valley statunitense, informazione ampiamente condivisa da Gianmauro Nigretti dello Studio Sherman Nigretti.

Rispetto alla metà degli anni settanta le superfici cementificate sono aumentate del 1000% e la popolazione è raddoppiata negli ultimi 15 anni , arrivando a 11,5 milioni di abitanti.  Ma la crescita di Bangalore risale agli anni ’40, quando alcune società statali, tra cui il costruttore di aerei Hindustan Aeronautics e l’Organizzazione della Ricerca Spaziale Indiana (ISRO,) fecero da apripista , stabilendosi in questa città ; il vero decollo di Bangalore è avvenuto negli anni ’60 con il trasferimento di grandi società come Texas Instrument, IBM e Hewlett- Packard.

Vent’anni dopo , negli anni ’80 arrivò l’ondata delle società di servizi informatici come Wipro , HCL Technologies e Tata Consultancy Services , fino ad arrivare, circa dieci anni fa ,  all’insediamento dei colossi Google, Microsoft, Sisco, Yahoo, Accenture e recentemente Société Générale che , in Bangalore, hanno trovato la sede ottimale per aprire i loro acceleratori di start-up.

Tutto ciò crea fermento e attira gli investitori e i capitali : a Bangalore si trovano i 2/3 dei capitali indiani disponibili ed è naturale che , sia i giovani ingegneri, sia i dirigenti che hanno già maturato esperienze in altre sedi , vengano qui per sviluppare un’attività in proprio. Anche a conferma di quanto detto , nel 2015 sono stati investiti 9 miliardi di dollari nelle start-up indiane e, attualmente, il tasso di sopravvivenza delle start-up sfiora l’80%.

Altro dato significativo è che Bangalore è il più grande hub di ricerca del mondo specializzato in scienze della vita e il quarto nell’hig-tech.

Un recente studio effettuato nel 2016 dalla Società di consulenza McKinsey dice che Bangalore, entro il 2020 diventerà il più grande insediamento del mondo di “Informazione Tecnologica – IT” (Information Tecnology), addirittura superando la Silicon Valley con le seguenti cifre: 2 milioni di professionisti specializzati nell’informazione tecnologica, 6 milioni di posti di lavoro nel settore tecnologico e, per quanto riguarda il mercato dell’indotto, 80 miliardi di dollari di esportazioni nel merito dell’informazione tecnologica (IT).

In definitiva, quello che già sta accadendo nel panorama economico globale   e, che potrebbe essere ancora più evidente negli anni a venire, è che il rallentamento economico cinese sta costringendo investitori ed esportatori internazionali ad allargare il proprio raggio d’azione per la ricerca di nuovi mercati e, l’India, forse mai come in passato, rappresenta oggi la più valida alternativa tra i grandi Paesi cosiddetti “emergenti” e, con le prospettive economiche più brillanti.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Sources : indiatourismmilan.com  /  techniasia.com  /  goodlife.com